Romavideoclip 2015: il connubio tra cinema e musica<br><small> by Ilenia Visalli</small>


Musica e cinema sono da sempre sposi, va detto. Mai quanto in questi ultimi tempi la loro passione reciproca trova spazio in molteplici manifestazioni della cultura e dello spettacolo. E’ un dato di fatto che vive sugli innumerevole canali youtube che popolano la rete dei giovani e dei meno giovani. Uno dei numerosi figli di questo amore sponsale è proprio il videoclip: a questo genere, che tanto sta spopolando, ha portato il suo omaggio il 17 novembre scorso alla Casa del Cinema di Roma, nel cuore di villa Borghese, il Premio Roma Videoclip. Nato nel 2002 e ideato dall’energica e appassionata Francesca  Piggianelli, è un premio pensato proprio per ufficializzare il connubio tra musica e cinema, una realtà più che concreta che si manifesta nei video musicali, oggi veri e propri cortometraggi, storie raccontate attraverso la musica di chi le scrive e le compone.

Ospiti della serata tra gli altri Francesco Sarcina, premiato come Migliore Artista dell’anno, Federico Zampaglione ex leader dei Tiromancino, questa volta in veste di regista, premiato come regista dell’anno e Povia anche lui premiato per il Miglior Videoclip Sociale. La serata è iniziata con un omaggio e un ricordo  alle vittime della strage avvenuta qualche giorno fa a Parigi. 

I premiati sono stati scelti da una Commissione d’onore composta da giornalisti e operatori del settore. Tra i premiati vi erano anche Piotta e il Muro del Canto a cui è andato lo Special Award per il videoclip più suggestivo dal taglio cinematografico per 7 vizi capitale, la storia della capitale di quest’ultimi anni raccontata in un piano sequenza. Uno sguardo, ovviamente anche verso il cinema. Uno Special Award è andato al brano tratto dal film Io che amo solo te regia di Marco Ponti, interpretata ad Alessandra Amoroso. Uno Special Award come compositore dell’anno è stato assegnato, inoltre,  a Marco Testoni per Io credo, Io penso, Io spero, interpretato da Antonella Ruggiero, tratto dal film Black Out.

Cinema e musica. Due linguaggi diversi solo all’apparenza che si intrecciano sempre più spesso. Un connubio perfetto che trova espressione nelle colonne sonore dei film, con le musiche che spesso si legano in maniera indissolubile a qualche pellicola cinematografica, e nei videoclip. Quello dei videoclip è un fenomeno comunicativo che rappresenta diversi linguaggi e forma espressive, che a partire dalla metà degli anni’70 è diventato un genere audiovisivo autonomo con una capacità espressiva flessibile. Un motivo musicale, con tutte le sue possibili sfumature, riesce ad esprimere avvenimenti, sentimenti e pensieri intimi, che attraverso i videoclip vengono messi in scena. La musica si unisce così con l’arte visiva dando vita ad un prodotto di successo, dove i fruitori colgono il messaggio dell’artista.

Il merito di questa manifestazione è, pare ovvio eppure non lo è, quello di aver messo in luce il rapporto tra la musica e il cinema. Ma anche una scelta artistica intelligente e accurata: attentissima, non solo agli ospiti di fama, ma soprattutto alla scoperta dei tanti giovani talenti che animano il panorama cinematografico e artistico italiano. Un appuntamento, insomma, nel quale si sono incontrati i protagonisti della scena musicale e cinematografica italiana.

L’auspicio è che questo evento possa evolversi e diventare un’importante manifestazione nazionale poiché ne ha tutte le potenzialità. Questo settore, così tanto affermato negli Stati Uniti e in paesi europei come l’inghilterra, in Italia è ancora poco riconosciuto ma vitale. Ed è proprio questo l’obiettivo dell’annuale appuntamento di RomaVideoclip che oltre ad omaggiare gli artisti più noti del panorama musicale italiano, pone una particolare attenzione ai videoclip indipendenti e sociali, dando spazio ad artisti emergenti, giovani con la creatività dalla loro.

Ottima iniziativa. Buona riuscita.

Ilenia Visalli


Claudio Insegno firma la regia di Effetti Indesiderati<br><small> by Barbara Bianchi</small>



Garbato, una scrittura veloce, spiritosa, profonda. Un cast di attori tutti bravissimi ad animare di sana e intelligente comicità un piccolo grande film. Si tratta di Effetti Indesiderati di Claudio Insegno. Piccolo perché indipendente.
foto Luigi Giordano
In realtà un lavoro che vive tutta la ricchezza, evidentemente, di una lunga esperienza di teatro sia da parte del regista che da parte di buona parte degli attori: Biagio Izzo, Massimiliano Gallo, Francesco Procopio, Gianni Ciardo, Uccio De Santis, Gino Cogliandro, Alvaro Vitali. Ma anche una convincente Angela Tuccia, molto di più della semplice bellona; una deliziosa Rossella Pugliese, una brava Daniela De Vita. Insomma un cast di tutto rispetto per dare vita ad una commedia che gioca sul drammatico tema del disastro ambientale e per raccontare un altro sud, un’altra Campania rispetto a quella delle cronache. Il primo film, in definitiva, che ha il coraggio di raccontare la terra dei fuochi e che lo faccia sapendo coniugare lo stile della commedia con il racconto di un dramma che ha distrutto, purtroppo, anche un’economia sana, quella della produzione campana della mozzarella di bufala.

La vicenda, infatti, è quella esilarante di tre fratelli: Giuseppe (Biagio Izzo), Ciro (Massimiliano Gallo) e Mimmo La Vecchia (Francesco Procopio), proprietari di un caseificio che produce mozzarella di bufala e che si trovano, loro malgrado, a dover fare i conti con la crisi economica e con la chiusura dell’attività. Giuseppe e Ciro decidono, così, di partire per la Polonia in cerca di fortuna ma s’imbattono in un furgone rubato, lasciato incustodito, contenente un carico di potenti bevande energetiche non ancora messe in commercio. I due fratelli pensano che il fortunoso ritrovamento possa risolvere i loro problemi e, senza dire niente a Mimmo, nascondono il carico nei silos vuoti del caseificio, ma alcuni paesani organizzano una raccolta latte per riattivare la produzione del casolare; ne risulterà, come prodotto, una particolare mozzarella con effetti afrodisiaci capace di risvegliare i sensi nell’intera popolazione locale e anche oltre.

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