Chi di noi non è mai stato affascinato dal mondo dello spettacolo viaggiante? Circo, baracconi,  giostre,  luna park. Grandi e piccini,  tutti siamo stati
e siamo ancora soggiogati dalle luci,  dai suoni,  dalle attrazioni che questi luoghi ci propongono. Eleonora Marino,  discendente di nonni circensi e figlia di giostrai del Luneur,  nel suo documentario ‘La Bella Virginia al Bagno’ (presentato recentemente anche al Riff Rome Indipendent Film Festival) ci accompagna,  prendendoci per mano,  non solo nel rutilante mondo del divertimento,  ma anche in quello assai più faticoso del dietro le quinte,  quello che si nasconde dietro le nostre due ore di svago su montagne russe,  giostre,  tirassegno e quant’altro. Un viaggio appassionato e appassionante che ci regala anche immagini d’epoca,  ripescate in qualche vecchio cassetto dimenticato: il numero di Bil & Bil (il nonno della nostra autrice, Cesare, e suo fratello Clemente),  due acrobati “giocolieri del corpo” che hanno filmato le prove del loro numero in India., Oggi il precariato di questo lavoro si spalanca forse anche più selvaggio di quanto non avvenga per tutti gli altri. Il LunEur chiude. Ma il padre di Eleonora ha progettato e realizzato dei prototipi di macchine che ora riesce a  piazzare in quelle che sono le nostre nuove piazze,  centri commerciali e villaggi delle multi-sale cinematografiche. E questa sua creatività fa sì che la sua attività continui. Il numero della ‘Bella Virginia al Bagno’ continua così,  in fondo,  a ripetersi. E,  come gli imbonitori di fine ‘800 ci promettevano il sogno se solo varcavamo la soglia del baraccone,  il ‘tendone delle meraviglie’ di oggi ci propone uno spettacolo al passo coi tempi,  dove video e tecnologia tentano,  riuscendoci,  di darci la stessa illusione di allora., Un documentario,  autoprodotto,  che,  se non altro,  almeno per originalità (ma non solo),  avrebbe meritato una menzione speciale.

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