Già collabora con noi, ma
questa volta l’abbimo voluta incontrare nei suoi panni di direttrice e
fondatrice del MashRome Film Fest, il festival
internazionale, unico in Italia, dedicato al mash up e al cinema sperimentale
fondato e diretto da Mariangela Matarozzo e, appunto, Alessandra Lo
Russo. Un appuntamento affascinante con la nuova creatività e l’inventività
di cui sono capaci le nuove generazioni di artisti, così come molti grandi del
cinema e non solo. Fra questi Peter Greenaway protagonista al Festival
il 6 giugno (Auditorium Ara Pacis, Roma) con una lectio magistralis.
1.
Mashup
e nuove frontiere della creatività: forse è proprio in questo territorio di
ricerca che la sperimentazione nell’audio-visuale può trovare la propria linfa
vitale….
Esattamente: il mash
up è un linguaggio che permette ai giovani creativi la possibilità di
rielaborare contenuti preesistenti e di rimontare le immagini dando luogo a
un’opera nuova, con un messaggio differente da quello iniziale. Noi diamo
spazio a tutti quei film che fanno del mash up o del remix la loro cifra
stilistica, sperimentando le arti e contaminando i generi cinematografici. I
lavori che arrivano sono tantissimi, il che testimonia la fertilità di questo
mondo creativo. Quest’anno ci sono pervenuti oltre 1200 lavori veramente da
tutto il mondo. E il livello è mediamente altissimo.
2.
Tradizione e
innovazione, passato e futuro, maestri e allievi: il riuso, il remix in fondo
sono anche questo…
Infatti il mash up
viene già utilizzato dagli studenti delle scuole in Europa come modalità di
avvicinamento e alfabetizzazione verso il cinema! Molte cineteche stanno
iniziando a mettere a disposizione i loro archivi audio video perché studenti e
altri appassionati possano utilizzarli per ricreare opere preesistenti. E’ un
modo straordinario per aiutare i giovanissimi a recuperare un rapporto vivo,
proprio perché creativo, con la memoria e con la cultura. In definitiva, con la
nostra storia.
3.
Ci
sembra di capire che MashRome FilmFest negli anni è diventato un vero e proprio
laboratorio di idee, un luogo ideale di incontro per creativi, ce ne volete
parlare?
Esattamente,
per questo per la terza edizione presentiamo delle opere che già sono nate
dagli incontri nella Mash Factory, un laboratorio di persone che si sono
incontrate al festival o che noi abbiamo fatto incontrare per realizzare nuovi
lavori. Cosi, i Pollock Project, l’ensemble
art-jazz fondato da Marco Testoni, sono presenti in questa edizione con
le anteprime
di quattro nuove opere di video mashup realizzate insieme ad alcuni artisti
internazionali su brani inediti di Testoni. Anna Blume di Istvan
Horkay, artista ungherese già collaboratore di Peter Greenaway che Testoni
ha incontrato proprio al MashRome dell’anno scorso, è ispirato ad una poesia
dadaista di Kurt Schwitters; c’è poi (Re)Taking of Pelham di Mark
Street, regista e filmmaker indipendente newyorkese incontrato sempre al
MashRome, che è una performance musicale e filmica basata sulla visione
contemporanea di 3 action-movie omonimi girati in anni diversi. Marco Testoni,
poi, presenterà altri due video nati da rapporti con artisti che, a sua volta,
ha voluto coinvolgere in questa edizione del MashRome. Si tratta di Serial
Dreamers di Andrea Bigiarini e Aura del NEM - New Era
Museum, un gruppo di artisti digitali che, attraverso la tecnica
dell’Iphoneografia, creano opere fotografiche con semplici apparati mobili
(smartphone/tablet).
4.
Qual è
il futuro che sognate per questo appuntamento con la nuova creatività e i nuovi
linguaggi?
Sogniamo di fare
mille edizioni nelle città più aperte alla creatività nel mondo, di viaggiare e
portare i nostri film e i nostri autori (ogni anno aumentano in modo
considerevole) in giro per il mondo, far incontrare creativi di diversi
approcci e spingerli a realizzare opere sempre più innovative a cavallo tra
cinema, musica, arte, pittura e ...........
by Margot Frank
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