Justus, le api e il senso della vita nel nuovo libro di Hellmann
by Alberto Molinari
"Justus è un bambino con idee
esplosive per cambiare il mondo. Ma il mondo aveva davvero bisogno di essere
cambiato?"
L'albo di
Alessandro Hellmann, illustrato con sensibilità e grazia da Ivano A. Antonazzo
e appena pubblicato da Impressioni Grafiche, ruota intorno a questo dilemma,
raccontando - per dirla con le parole di Francesco Panella, figura di rilievo
nel campo dell'apicoltura in Italia - "la storia di un grande
scienziato, Justus von Liebig, che cercò la risposta a una delle domande di
sempre di noi uomini: come garantirsi più cibo."
Continua
Panella: "Da tanto, tantissimo, tempo noi umani cerchiamo - e molto
riusciamo - a dominare e comandare ciò che ci circonda per coprirci, scaldarci,
nutrirci, divertirci… E l’idea rivoluzionaria di Justus - trasformare i campi
in una fabbrica da dominare con chimica e meccanica - ci ha in effetti
permesso, per un po’, di produrre più cibo. Ma, come Justus capì al
termine della sua vita, ciò che crea e dona la fertilità nel vivente è
assai più complesso, composito e interconnesso di quanto l’uomo potrà mai
comandare e governare. La vita e la fertilità necessitano, infatti,
di fenomeni grandi ed evidenti così come nascosti e solo apparentemente
insignificanti: il vento, la pioggia, i raggi del sole, le lucciole, i vermi, i
batteri, le stagioni, ecc… Fenomeni e forme di vita che l’uomo non solo non
potrà mai dominare, ma che deve star ben attento a non danneggiare o ancor
peggio a sterminare. Fare agricoltura vuol dire saper essere in armonia con il
resto del vivente, non distruggerlo.”
Il libro prende
spunto dal tema narrativo che percorre "La solitudine dell'ape", un
racconto-canzone messo in scena da Andrea Pierdicca e Yo Yo Mundi e
scritto dagli stessi Hellmann e Pierdicca e da Antonio Tancredi, in cui si
affronta il tema della strage di api risalendo il corso della storia fino allo
snodo dell'introduzione della chimica in agricoltura.
Dopo aver
raccontato per i tipi di Stampa Alternativa la lotta dei Valbormidesi contro
l'Acna di Cengio, la storia della rivoluzione cubana e la vicenda misteriosa
del cristo dell'Amiata David Lazzaretti, recentemente ripresa in teatro
da Simone Cristicchi, Hellmann traccia con la consueta partecipazione,
ironia e toccante semplicità una storia vera talmente esemplare ed istruttiva
da sembrare opera di fantasia: "una favola buona per tutti" - la
definisce Paolo Archetti Maestri - "ma buonissima per i bimbi svegli che
diventeranno adulti e per gli adulti curiosi, quelli che riusciranno a
rimanere per sempre acerbi."